mercoledì 26 marzo 2014

Settimana dal 17 al 23 marzo 2014. XX Maratona di Roma.



..and the winner is…

Questa settimana è quella della “Maratona”, quindi lunedì corsetta facile di un’ora, martedì avrei dovuto fare 4x2000 ma alla terza mi sono fermato perché i tempi continuavano a peggiorare e la stanchezza ad affiorare, mercoledì riposo, giovedì mezz’ora di corsa lenta più due km veloci (e forse è la prima volta che li faccio così veloci!), venerdì e sabato, ovviamente riposo (se così si può dire).

Lunedì 17/03/2014: 1 h lento (5’13”).
Sensazioni: solita uscita mattutina... anche se alle 6 c'è già luce.
Fc media 137 bpm - Fc max 164 bpm. La max nei primi minuti.
Martedì 18/03/2014: 20' risc + 3x2000 rec. 1000.
Ripetute fatte a: 4'15", 4'19", 4'21" (media: 4'18").
Recuperi fatti a: 5'05", 5'12", 5'11" (media: 5'09").
Media generale 4'46" per 14 km.
Sensazioni:. partito già con una sensazione di stanchezza, infatti le ripetute sono venute troppo lente (più ne facevo e più rallentavo) ed allora inutile continuare, invece di farne 4 ho desistito e ne ho fatte solo 3. Metà ripetuta in salita e l’altra in discesa
Fc media 156 bpm - Fc max 178 bpm. La max nei primi minuti.
Mercoledì 19/03/2014: riposo.
Giovedì 20/02/2014: 30' lento + 2 km veloci.
Chiuso a 4'50", 3'56", 3'57".
Media generale 4'39" per 8,82 km.
Sensazioni: uscita brillante, non ricordo di aver mai fatto i 2000 sotto i 4'/km!
Fc media 151 bpm - Fc max 172 bpm.
Venerdì 21/03/2014: riposo.
Sabato 22/03/20114: riposo
Domenica 23/03/2014: XX Maratona di Roma.
Chiuso a 4'37".
Sensazioni: pioggia, umidità e vento, gambe non brillanti da subito, alla fine non ho avuto la crisi ma non riuscivo a correre come volevo (sempre perché gambe dure). Ho corso a sensazione. 1° T46.

Km totali: 77,59 in 6H07'31".


XX Maratona di Roma

Per me, Roma è da sempre una delle città più belle al mondo, l’unica che, nonostante ci sia stato migliaia di volte, riesce sempre ad emozionarmi, basta questo per rendermi speciale la partecipazione a questa gara.
Mi ero posto degli obiettivi, rigorosamente in quest’ordine: finire bene, sotto le 3h30’, arrivare tra i primi 1000 e provare a tornare nuovamente sul podio dopo che l’anno scorso arrivai secondo T46 (mi accontento anche del terzo posto). Qualcosa non è andata come volevo ma qualcos’altro si, anzi più che "si" direi che il mio sogno podistico si è avverato. Ognuno di noi credo che si ponga degli obiettivi raggiungibili e poi in cuor suo ha anche degli obiettivi che magari non dice perché ritiene difficilmente realizzabili…
Il sabato mattina si parte (finalmente) per Roma, dove (finalmente) correrò la mia seconda maratona capitolina nonché la mia decima in un anno e mezzo. La compagnia è bella e numerosa, siamo infatti due pullman. L’unica cosa negativa la scoprirò al momento di dormire: un lato, fino ad  ora a me nascosto, del mio amico e compagno di stanza, “Mauruccio”. Ma porca miseria, come caspita si fa a russare così forteeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Vabbè andiamo oltre…
Arriviamo a Roma poco dopo le 14.00 ed andiamo subito all’expo a ritirare i pettorali. Dopo aver fatto la fila sia per entrare all’expo sia per il ritiro vero e proprio vedo dalla faccia della ragazza addetta che c’è qualcosa che non va: il mio pettorale non si trova… iniziamo bene…
Dopo qualche minuto e qualche telefonata mi portano a ritirare il pettorale da un’altra parte dove non c’è confusione e dove posso scegliere con comodo la taglia della maglia tecnica… beh si un trattamento da tRop runner! E qui è d’obbligo un ringraziamento particolare ad Andrea Filomia ed ai vertici fispes, sempre disponibili e gentili.
Dopo l’expo il pullman ci porta in albergo dal quale 5 minuti dopo stiamo già uscendo per fare un po’ di turismo e per andare a vedere la zona partenza/arrivo, ci sono ancora i lavori in corso e passiamo anche davanti al podio… ah si, sognare è lecito ed è gratis!
Dopo mi allontano per raggiungere gli amici di runningforum e del relativo gruppo su whatsapp. Nel frattempo è già arrivata l’ora di cena ed io devo raggiungere altri amici per mangiare qualcosa e per poi tornare in albergo a dormire.
La sveglia alle 6 ma già dalle 5 sono sveglio, sono emozionato ma non nervoso, per la colazione dovremo aspettare fino alle 6.30. Così come per Terni, ho mangiato, già dai giorni precedenti, un po’ di più ed anche la colazione con the, fette biscottate e miele si è poi conclusa con un bel cornetto!
Le previsioni portavano pioggia e vento e quindi nello zainetto ci metto un sacco di roba, solo che quest’anno è più piccolo e quindi bisogna rinunciare a certe cose. Ad esempio giubbotto e tuta insieme non entrano, preferisco lasciare in albergo il primo.
Arrivo in ritardo quindi devo lasciare lo zainetto sul camion normale e non allo stand.
Mi trovo davanti all’ingresso delle gabbie e, grazie al tempo fatto registrare a Terni, posso entrare nella seconda griglia... che poi è la prima degli “esseri umani”. Infatti sono vicinissimo al via.
Dal momento del deposito borse aveva iniziato a piovigginare e per prudenza avevo “indossato” un bustone di plastica, ma una volta entrato in griglia ha iniziato a diluviare, e lo ha fatto fino a pochi secondi dal via. I risultato è che siamo partiti tutti bagnati fradici e infreddoliti.
La voce degli speaker, la musica degli Europe con ”The final countdown” a scandire i secondi che ci separano dal via e poi finalmente lo sparo e finalmente i gladiatori sono pronti per aggredire le strade di Roma!
La tattica era quella di provare a stare con i palloncini delle 3h’15, ma già dai primi metri mi rendo conto che non sarà facile raggiungerli, infatti rimango imbottigliato in mezzo al traffico, anche perché c’e da guardare a terra perché le strade sono bagnate e le buche potrebbero essere nascoste dall’acqua, i primi km poi sono tutti sui sampietrini e se c’è qualcosa di peggio di un sampietrino è proprio un sampietrino bagnato! Cmq bisogna correre, decido di non affannarmi per cercare di raggiungere i pace maker e di correre a sensazione, l’ho già fatto a Terni e mi sono trovato bene. Mi impongo di non guardare il garmin se non ai 10 km alla mezza ed ai 32.
Da subito mi rendo conto che le gambe sono dure e che non “girano” come vorrei, e siamo ancora ai primissimi km. All’ottavo km ho paura che possa venirmi qualche dolore strano o peggio ancora alla bandelletta. È ancora troppo presto e poi non si può e non si deve pensare negativo, perciò mi metto con calma a seguire il ritmo che le mie gambe mi dettano e cerco di godermi il paesaggio, quel paesaggio che solo Roma può offrire. Possono sembrare frasi fatte, ma ogni scorcio di Roma è suggestivo e fantastico. Quando si sbuca su via della conciliazione e mi trovo il Vaticano di fronte mi vengono i brividi, vedo runners inginocchiarsi e pregare, altri piangere. Anche il mio amico Tonino che si definisce agnostico mi dirà poi di essersi emozionato. L’anno scorso questo tratto non c’era, con il senno di poi posso dire di essermi perso la cosa più emozionante di tutti i 42 km: per chi non lo sapesse sono cattolico praticamente, però vi dico fate Roma e poi ne riparliamo!
Poi sono anche di parte perché sono innamorato di questa città, infatti anche il passaggio all’acqua acetosa che tutti dicono essere brutto perché non c’è nessuno e non ci sono grandi cose da vedere a me è piaciuto. E poi il “non c’è nessuno” a Roma significa che invece di avere migliaia di persone che ti incitano ne hai solamente qualche centinaio…
Sono così rapito dalla città e dalle sue bellezze che non ho fatto fatica a non guardare il garmin, però quasi dimenticavo di prendere i gel. Si questa volta ne ho portati 3 e li prendo al 20, al 30 ed al 35 km e, come al solito, a tutti i ristori solo acqua.
Essendo asino in matematica, non riesco nemmeno a fare i conti anche perché il garmin segna più di quanto riportato dai cartelli ufficiali, quindi al passaggio alla mezza e me portava già quasi 22 km, capisco che le indicazioni del garmin sono sballate e quindi meglio lasciar perdere e continuare a correre “come viene” tanto lo avevo già capito dia primissimi km che oggi non è giornata per fare il tempo.
La tanto temuta, e prevista, pioggia torrenziale incessante non c’è stata, però ogni tanto faceva qualche scaricata, che devo dire la verità non mi ha dato fastidio, forse perché ero nella trance della corsa (non quella agonistica!), il vento  in alcuni tratti invece ti faceva sentire veramente freddo, poi c’era anche un alto tasso di umidità e quindi in alcuni tratti faceva caldissimo. Diciamo, quindi, che non ci siamo fatti mancare (quasi) niente. Ed infatti questa mutevolezza atmosferica e le previsioni metereologi che hanno posto molti di noi in difficoltà sul tipo di abbigliamento da utilizzare in gara. Io ho optato per i soliti ciclisti con maglia termica a maniche corte e canotta sociale e per la prima volta in vita mia ho corso con il cappellino (mai usato nemmeno in allenamento). Probabilmente mi è servito durante la pioggia, ma cmq posso affermare che non mi ha dato fastidio.
Verso il km 35, visto che le gambe non giravano sin dall’inizio, mi inizio ad aspettare la crisi, il crollo, qualche dolore invece… si è vero che alla fine la media è stata di qualche secondo più lenta ma l’unica cosa di negativo è che quando ho provato ad accelerare non ho avuto risposta dal mio corpo e quindi me ne sono andato fino alla fine con il mio passo.
Dura l’ultima salita quasi al km 42 ed ancor più difficile la successiva discesa in curva sui sampietrini bagnati: molta gente è caduta e gli addetti arano in mezzo alla strada per segnalare le buche e le pozzanghere e per dirci di rallentare.
Finalmente arrivo al traguardo ed anche questa volta riesco a stare sotto i 200’: 3h18’ di real time, quasi non ci speravo.
Percorso, a mio avviso, impegnativo con tanti saliscendi (ma si sa che Roma è costruita su 7 colli), con 77 cambi di direzione, con sampietrini (bagnati) e con meteo non favorevole. Il paesaggio, le emozioni, la gente e l’aria che si respira solo a Roma però mettono in ombra gli aspetti negativi!
Dopo il traguardo, il ritiro della medaglia e dello zainetto, però mi manca ancora qualcosa: devo sapere come mi sono classificato nella categoria T46.
Riesco a trovare l’ottimo Tonino, che oggi è giustamente arrivato un paio di minuti prima di me, e gli dico di accompagnarmi nella speranza che debba fare qualche foto… beh da quando ho iniziato a correre avevo il desiderio di correre la maratona di Roma e dopo l’exploit dell’anno scorso sognavo segretamente (non l’ho mai detto nemmeno a mai moglie) di arrivare primo e di poter dire “ho vinto la maratona di Roma”.
Amici CI SONO RIUSCITO: 1° di categoria T46!!!
Non riesco a descrivere l’emozione quando lo speaker (non uno qualsiasi ma quello della maratona di Roma!) annuncia il mio nome come vincitore di categoria, mi vengono a prendere i centurioni e mi portano sul  podio, dove non so chi mi premia, ma ero troppo emozionato, con la coppa e con la corona di alloro.
Non è la prima volta che vado in premiazione sia come t46 sia come master fidal, ma non mi sono mai emozionato così, mi stava per scappare una lacrimuccia.  Hey è sempre una IAAF gold label.
Adesso è l'ora dei rignraziamenti...: alla mia famiglia che mi sopporta, alla mia società che non rompe le scatole ed al coach Franchino che sopporta tutte le mie domande stupide, tra un po’ arriverò anche a chiedergli che mutande devo mettere!
Grazie anche agli amici che leggono il blog, che commentano e mi danno consigli, suggerimenti e che mi spronano anche via mail, whatsapp o di persona.
Prima di finire ancora un paio di cose. Qualche malelingua mi chiede perché a volte sono solo nelle foto in premiazione. Beh non è perché sono l’unico a correre ma perché per essere premiati bisogna arrivare entro una determinata ora; ad esempio, a Roma erano le 12.30: “Parteciperanno alla cerimonia ufficiale di premiazione i primi tre atleti appartenenti alle categorie sopra elencate che taglieranno il  traguardo entro le ore 12,30.” http://www.maratonadiroma.it/?p=regolamento#premi_individuali
Al momento le altre classifiche non sono ancora uscite pertanto non posso mettere quella della mia categoria.

Emozione

Possibile che riesca a fare tutta quella strada?

Mauruccio, Tonino e io

Appena sbucato su via della Conciliazione

Ancora pochi metri ed è fatta!

Con il Segretario Fispes

Con gli angeli custodi degli atleti disabili

Grazie Andrea!


Scusate se ne metto un'altra :-))))))
A casa!

11 commenti:

  1. Direi un bel:" Machissenefrega" se le sensazioni non sono state un granchè, quelle si dimenticano, rimarranno invece ben impresse invece le Emozioni provate per essere premiato alla maratone di Roma!!!! Quelle sì che rimarranno!!!

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  2. Grandeeee!!! Obiettivo (sognato) raggiunto,inoltre mi sembra un tempone considerato che il percorso di Roma nn è certo tra i più facili,nelle gambe hai un tempo sicuramente migliore.
    Chissà che emozione trovarsi sul gradino più alto del podio...goditi in pieno questa soddisfazione.
    Ps: ho visto alcuni filmati cliccando sul video del tuo nome,sapevo del tempo ma nn immaginavo il primo posto...chapeau!

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    1. Grazie Savè.
      Il tempo questa volta è secondario, anche perchè come dici giustamente tu Roma non è proprio veloce, però l'emozione di trovarsi sul gradino più alto del podio a Roma è un'emozione (ed una soddisfazione!) enorme e senza paragoni.
      Sono felicissimo!!!

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    2. È bello vedere e sentire la soddisfazione di chi ha ottenuto qualcosa facendo cose che piacciono e che divertono ma che richiedono comunque sacrifici e certe rinunce.....clap...clap..clap

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  3. Mi hai fatto emozionare. Ripeto M.I.T.I.C.O.

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  4. Bravo Saverio, ma devi ringraziare solo te stesso per i traguardi raggiunti!

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  5. Ri-Grazie!
    Non so se senza i validi consigli, i suggerimenti e gli incoraggiamenti tuoi e degli altri amici avrei mai trovato la strada per riuscirci.

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  6. ho letto che anche a te non è andata poi tanto male. complimenti!!!!!!

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