mercoledì 19 febbraio 2014

Settimana dal 10 al 16 febbraio 2014. 4 Maratona di San Valentino.



Solitamente lo scrivo alla fine ma questa volta credo di averla combinata grossa e non riesco ad aspettare: 3h15’!


Settimana con sole tre uscite, una di lento, una con 3 ripetute da 2000 recupero 1000 ma con fortissimo vento contrario (40 km/h) e quindi tempi poco indicativi, ed ultima uscita pre gara con 30’ di lento e 2 km veloci, l’importante era non stancarsi e recuperare bene dalla maratona (con pb) fatta due settimane prima.

 Lunedì 10/02/2014: 50' Lento (5'08").
Sensazioni: tranquilla uscita serale caratterizzata dal forte vento contrario in salita.
Fc media 141 bpm - Fc max 151 bpm.
Martedì 11/02/2014: 20' risc. + 3x2000 rec 1000
Ripetute fatte: 4'26", 4'29", 4'36" (media: 4'30").
Recuperi fatti a: 5'08", 5'22", 5'22" (media: 5'17").
Media generale 4'54" per 13,16 km.
Sensazioni: metà di ogni frazione in salita e altra in discesa. Fortissimo vento contrario in salita (40 km/h). Infatti i 1000 in salita li ho fatti a 4'46"-4'52"-5'09", inutile continuare...
Fc media 153 bpm - Fc max 172 bpm.
Mercoledì 12/02/2014: riposo.
Giovedì 13/02/2014: 30' lento + 2 km veloci (4'55" – 4’02” – 4’04”, media generale 4’44”).
Sensazioni: meglio stare leggeri e riposare...
Fc media 153 bpm - Fc max 172 bpm.
 Venerdì 14/02/2014: riposo.
Sabato 15/02/20114: riposo
Domenica 16/02/2014: 4 Maratona di San Valentino (Terni).
Chiuso a 4'49".
Sensazioni: gradiose!!!
Percorso: Ferentillo, Arrone, Terni, Narni, Terni.

Km totali: 74,88 in 5H54'52".


4 Maratona di San Valentino (Terni) – 16 febbraio 2014
(questa volta mi sono dilungato un po’, però avevo tante cose da dire… e pazienza se  secondo me non sarete in molti a leggerlo tutto)


Ho così tante cose da dire che non so da dove iniziare… beh ovviamente dall’inizio!
Mettete 54 persone in un pullman di cui circa 34 animali da gara, meno male che per alcuni c’erano le mogli ed i figli altrimenti la situazione sarebbe arrivata ad ancor più bassi livelli, altro che gite scolastiche! In queste condizioni, nonostante la partenza all’una di notte sul pullman è stato difficile dormire, i più bravi sono riusciti a farsi 3/4 ore (io poco più di tre e nemmeno continuative). Arrivati a Terni e lasciati  i borsoni in albergo, ovviamente, si va a fare i turisti e si cammina fino a metà pomeriggio (secondo molti abbiamo camminato per più di 15 km), siamo nel paese di San Valentino, nella settimana a lui dedicata e quindi le strade erano piene di bancarelle, c’era anche la festa del cioccolato e poi c’era da vedere la basilica, da girare per il centro cittadino: tutto a piedi. Dopo un breve e fugace pranzo (ma non so se così si possono definire due pezzi di focaccia), invece di rientrare in albergo si prende uno degli autobus gratuiti messi a disposizione ed andiamo a visitare le Cascate delle Marmore. Nel frattempo mi “esce” un dolore dietro entrambe le cosce, forse sto camminando troppo ma sono venuto fin qua e di certo non voglio perdermi certi spettacoli! I meno preoccupati sono quelli che il giorno dopo affronteranno la mezza noi altri invece ci preoccupiamo ma non troppo… cmq sta arrivando la sera ed è il caso di passare in albergo per una doccia e poi passare al pasta party. Qui forse l’unica sbavatura di una macchina organizzativa, ad avviso di molti, perfetta: l’orario previsto erano le 19.30 ma alle 20.15 ancora niente, infatti la (lunga) fila che si era creata per entrare nell’area predisposta per la cena mano a mano si è andata assottigliando perché molti di noi hanno deciso di andare a mangiare in qualche ristorante/pizzeria. Confrontandomi con l’amico Angelo, e parlandogli delle mie crisi dai km 38 di tutte le maratone corse fino ad ora emerge che forse potrebbe essere un problema di scarsa alimentazione. Decido di ascoltarlo e di mangiare qual cosina in più (normalmente non mangio tanto, ma solo perché non ho mai molta fame). Finalmente verso le 23.00 riesco ad entrare nel letto, dove mi addormento immediatamente, fino a quando la sveglia non mi ricorda che sono le 6.30 di domenica mattina e che bisogna andare a fare colazione. Anche qui, memore del suggerimento di Angelo, oltre alle solite fette biscottate con miele decido di aggiungere un bel cornetto (vuoto, non ho avuto il coraggio di riempirlo con la nutella…). Poi subito in camera a vestirsi, dove a causa un inizio di raffreddore e dell’allergia, che solitamente mi assale in questo periodo, prendo una bustina di aulin (un’altra l’avevo presa la sera prima di andare a dormine). Mentre mi vesto prendo atto del fatto che i dolori dietro le cosce ci sono ancora… Mentre stiamo per salire sulla navetta che ci porterà al via (situato in altro comune) mi accorgo di non aver preso il garmin, quindi corsetta fino all’albergo per recuperarlo e poi via verso Ferentillo, dove ci sarà la partenza della maratona e della mezza maratona (che quest’anno è anche campionato nazionale fispes e dove ne approfitto per chiarire alcune cose, ma questo è un altro discorso).
Sul pullman mi sembra di sentirmi ancora stanco e quei doloretti ho paura che possano essere indicatori di un qualcosa di non bello.
Solita crisi per capire con quale tenuta correre, opto per il cosciale/ciclista (non so come lo chiamate), maglia corta termica e canotta sociale. Un minuto prima del via poi toglierò la maglia termica perché fa caldo!
Riesco anche a scambiare due parole con l’amico Marco di runningforum, con il quale vorremmo fare lo stesso tempo finale, ma con tattiche diverse, anche se quella mattina la sua mi sembrava la più sensata, almeno fino al momento dello sparo…
Qualche minuto prima della partenza scopro che ci sono tre griglie e che io sono stato messo in una griglia con gente con tempi oltre le 3h30’ e vicino ai palloncini delle 4 ore. Per mia fortuna, non si trattava di vere e proprie griglie quindi sono riuscito a posizionarmi qualche metro più avanti. Ciò è servito a poco perché, come spesso succede, oltre che dai top runner le prime file sono occupate da gente molto lenta (e se lo dico io, figuratevi di che ritmi sto parlando), infatti il primo km è stata una corsa per uscire dalla folla.
Stranamente dopo lo sparo mi è calata una calma ed una consapevolezza mai provate prima.
Sapevo che la prima metà gara era favorevole per via del dislivello negativo quindi ho deciso di improvvisare.
Come avevo detto e scritto, l’obiettivo era di provare a stare intorno alle 3h’20”, pertanto sarei partito 4/5 secondi più veloce del ritmo gara previsto, e poi avrei cercato di gestire la gara nella seconda parte… in attesa della mia crisi del km 38! Già da subito mi rendo conto che c’è qualcosa che non va: decido di far correre le gambe e di scollegarle dal cervello e dopo i primi km mi rendo conto di viaggiare 10” sotto il ritmo gara previsto, mi dico “vabbè al momento non mi sto sforzando, anzi i dolori sembrano essere passati, l’importante è non scendere sotto i 4’30” di media; accumuliamo un po’ di vantaggio da gestire nella seconda parte”.  Forse mi sarei dovuto preoccupare perché i primi km in quel di Arrone erano tutti saliscendi però erano solo i primi km e si poteva rischiare…
Lo so in maratona una persona sana di mente non dovrebbe fare un ragionamento del genere, però avevo già fatto il personale 15 giorni prima, e soprattutto mi piaceva l’idea di correre a sensazione. Si forma subito un gruppetto di 4/5 persone ed io provo a tirare per un km per poi rientrare sperando che gli altri facciano lo stesso. Ma dopo 4/5 km vedo che nessuno mi da il cambio ed anzi dopo il 12 km, quando stiamo passando sotto le cascate (da sole valgono il biglietto!), laddove la discesa inizia a farsi sentire questi allungano e se ne vanno, io invece decido di non esagerare anche perché non ho mai corso più di 30 km sotto i 4’30” e tutti i lunghissimi li faccio a 4’45”/4’55”, è vero che ho deciso di correre a sensazione ma la sensazione dice anche di non esagerare… cmq ho ben impresso volti e maglie di quelli di questo gruppetto.
I primi 20 km scorrono tranquilli fino a Terni dove già sul rettilineo delle acciaierie troviamo ad aspettarci il vento!
Entrati a Terni gli amici della 21 girano verso il centro mentre noi proseguiamo per l’altra parte della città, sulla strada che ci porterà fino a Narni.
Al momento del bivio mi viene l’angoscia da solitudine del maratoneta, eh si perché ho paura di restare da solo, come al solito, e di dovermi fare l’ultima metà gara in solitaria… che palle! Invece vedo in lontananza quel gruppetto di cui sopra… avranno un poco più di un km di vantaggio, chiedo alle gambe se secondo loro possiamo farcela e loro mi dicono di provarci, che sarà dura ma che dobbiamo provarci, c’è una vendetta da portare a termine! (lo so, è da esauriti; però quando mi trovo a correre da solo mi aggrappo a qualsiasi stronzata che mi passa per la testa!). Piano piano, quindi, inizio a cercare di riprenderli; intanto il vento e le salitelle "spezzagambe" si fanno sentire: prendo il primo gel nella speranza che possa fare qualcosa (ma va bene anche un effetto placebo); più o meno al km 26 si attacca una piattola che mi rimane incollata per circa 3 km, e poi allunga lasciandomi da solo; nel frattempo mi rendo conto di superare alcuni Signori maratoneti (gente che, quando l’ho incrociata, ho sempre ammirato) ed è quindi il caso di vedere il garmin. Per mia fortuna non si sposta dal 4’33”/4’34” di media: bene continuiamo così! Poco prima del km 30, dalle parti di Narni, c’è un lungo rettilineo con alla fine un giro di boa e li vedo, ovviamente già sulla via del ritorno, gli amici Tonino ed Angelo, avranno più di un km su di me e siamo già al trentesimo… penso: moh Savè stai proprio andando forte, dai, dai!!!
Ecco, però,  che dopo qualche metro mi vengono dei forti dolori alle braccia, come delle scosse, sicuramente pago il fatto di non avere una muscolatura sviluppata agli arti superiori, ma ci sono pochi esercizi che posso fare e sinceramente non ne faccio nessuno, anzi da quando ho iniziato questa tabella (11 settimane fa), non ho fatto nemmeno gli addominali e soprattutto (per mia fortuna) non ho più fatto stretching (da quando non lo faccio più non ho più avuto nessun dolore/fastidio!). Dopo un paio di km con questi dolori (facevano veramente male, male), non so come ma, si sono attenuati.
Dopo qualche minuti prendo Tonino “lo scarso”, che in realtà  quel giorno non stava bene, e vedo sempre più avvicinarsi sempre di più quelli del gruppetto, mentre la piattola non la vedo nemmeno sul lungo rettilineo. Dal km 32 al 35 riprendo tutti i componenti del gruppetto, che nel frattempo si era sfasciato.
Al km 35 prendo il secondo ed ultimo gel, mentre, come al solito, a tutti i ristori solo qualche sorso di acqua.
Intanto si arriva dalle parti del cimitero dove inizia la parte più dura: quasi tutta solo salita e, nonostante questa, riesco anche a raggiungere e superare agevolmente la piattola! Vendetta compiuta, adesso bisogna trovare altri stimoli, perché sta per arrivare il km 38 che per me significa crisi.
Nel frattempo siamo rientrati a Terni e si corre nelle vie cittadine con molte curve e quindi non riesco a vedere nessuno davanti a me, la strada e sempre in salita e gli ultimi 2/3 km, scopro che, saranno anche di sanpietrini: che faccio? Ho già corso per tanto tempo solo, inutile negare che i continui cambi di direzione e brevi salite spezzano il ritmo, però decido di aggredire la crisi e di provare a spingere, si ad aumentare il ritmo! Verso il km 40 mi vedo sbucare Angelo, che aveva sbagliato strada, “no, non posso fermarmi devo continuare, se mi fermo sono perso!”, continuo per la mia strada, leggendo i cartelli km 40, km 41, mentre il km 42, sembrava tardare ad arrivare… nel frattempo continuo a superare gente (dal parziale del km 30 risulterà che ne ho superate 25!)ed a pochi metri dall’arrivo supero anche una donna, sinceramente mi sento un po’ in colpa (dopo l’arrivo le chiederò scusa), ma mancano poche centinaia di metri all’arrivo e non posso fermarmi. Finalmente arriva anche il cartello del km 42, li mi rendo conto che forse sto per fare una cosa che mai avrei pensato, allora continuo a spingere (infatti il garmin poi dirà che ho fatto gli ultimi 3 km a 4’27”-4’35”- 4’30”), a pochi metri dall’arrivo vedo, finalmente, il crono ufficiale fermo (ancora) sulle 3h15’ (dico: treoreequindicimuniti!!!!! ), ho il tempo di passare dal nostro presidente per ritirare il mitico cartello che ci accompagna in tutte  le manifestazioni e di tagliare il traguardo con il cartello ed il sorriso!
Chiudo in 67esima posizione su  635 arrivati e 16esimo di categoria su 84.
Nonostante tutto dopo la gara non ho accusato nessuna stanchezza, dolore, affaticamento, crisi… quindi doppio risultato raggiunto: maratona corsa e finita bene (quello è l’importante) e per questa volta anche uno straordinario (per me) personale; migliorato di 11 minuti il precedente di, solo, due settimane fa.
Mamma mia che impresa! Un risultato cronometrico che mai mi sarei aspettato di poter raggiungere in vita mia! Ero sinceramente convinto di poter stare intorno alle 3h20’, speravo 3’19’59” (giusto per stare sotto i 200 minuti), ma di arrivare a fare 3h15’ non me lo sono mai sognato!
E’ vero che la tabella che ho seguito aveva come previsione finale 3h16’, però io l’avevo ritarata sulle 3h’20, è anche vero che ho sempre fatto tutti i lavori più veloci di quanto previsto dalla tabella, ma è anche vero che non avevo mai corso un lunghissimo sotto i 4'45” di media e poi dal lunghissimo mancavano comunque altri 5/6 km per finire una maratona, e tutti sappiamo quanto duri siano gli ultimi km di una maratona!
Tra le tante cose che mi hanno sorpreso di me, è stata la naturalezza (o la poca accortezza) con la quale mi sono detto sin dai primi metri “cambio strategia e lascio andare la gamba” fino a dove arrivo, quando sono arrivato alla mezza e pensavo a quello che io chiamo la solitudine del maratoneta ho avuto la forza di trovare degli obiettivi intermedi, ma soprattutto non ho pensato a risparmiarmi, nel senso che alle altre gare mi dicevo di non forzare troppo per non arrivare agli ultimi km stanco e senza energie. Questa volta non mi sono proprio posto il problema, bisognava correre e stare verso il limite basso della zona comfort! Mi sono meravigliato anche del fatto che non ho avuto la crisi del km 38 (ma li sicuramente ha avuto ragione Angelo: i giorni prima della gara devo mangiare di più!), e che anzi sono riuscito ad accelerare il ritmo!
Diciamo che vista così ho fatto il contrario di quelle che sono le classiche raccomandazioni in vista di una maratona: ho mangiato di più (ma non solo propriamente cibo sano: focaccia, cornetto…), il giorno prima ho fatto il turista ed ho camminato e mi sono stancato parecchio, mi sono presentato al via con qualche kg in più rispetto al mio peso normale, sono partito con oltre 10 secondi in meno rispetto al ritmo gara previsto (e provato nei lunghissimi);  insomma se l’avessi letto da qualche altra parte avrei detto: un esempio da non seguire.
Il giudizio sulla gara: bello il percorso soprattutto la prima parte, quando si passa dalle cascate (ovviamente mi riferisco al paesaggio), facile da correre con poche curve e tutte negli ultimi km, ottimi i ristori anche quello post gara, bella l’idea di mettere a disposizione i pullman gratuiti per visitare il territorio ed ovviamente biglietto gratis alle cascate. Bravi i pacers che sono riusciti a portare a termine il loro compito nei tempi prestabiliti. Percorso ottimamente presidiato dai vigili urbani e dai tantissimi volontari. Percorso ben segnalato sia con i cartelli ad ogni km sia con le frecce segnate sull’asfalto; forse solo in un punto (dove si è perso Angelo, ma so che non è stato l’unico) bisognava segnalare meglio e mettere almeno un’altra persona visto che il vigile era impegnato e deviare il traffico automobilistico. Ottima organizzazione in tutto e per tutto, non trovo elementi di sbavatura se non il pasta party iniziato con ritardo, ma può capitare e comunque chi c’è stato mi ha detto che anche quello meritava.
Un grazie a Marcello ed tutto il suo staff!
Ah giusto per concludere il discorso fispes, qualche mese fa e ne erano usciti con una cosa del tipo “puoi correre 200, 400, e 10.000 metri” il resto no. Adesso posso correre anche le mezze e le maratone però i miei risultati sono omologabili a livello nazionale ma non internazionale, cmq dopo aver parlato, per la prima volta, direttamente con i dirigenti fispes forse hanno ancora qualcosa da rivedere. Intanto domenica alla maratona gli organizzatori hanno fatto una speciale classifica, riunendo tutte insieme in un unico gruppo tutte le varie categorie; non ha senso lo so, però eravamo pochi iscritti…ed anzi sono stati veramente gentili. Pochi iscritti perché in contemporanea, la mezza assegnava i titoli nazionali di categoria: tanto per cambiare ha vinto il campione del mondo ed olimpico, che è uno veramente forte (con i miei tempi sarei arrivato secondo…), e quindi ho preso il primo posto tra tutte le categorie presenti!
Non è una classifica ufficiale però è la prima volta che arrivo primo, ed è comunque una soddisfazione.
Peccato solo che al rientro a casa Francesco si era già addormentato (questa volta non ha resistito), però quando il giorno dopo (o forse dovrei dire qualche ora dopo) la sveglia ha suonato per ricordami che dovevo andare a lavorare si è precipitato nel lettone per avere la sua medaglia!

Un po' di relax dopo la corsetta...

Il meritato messaggio dopo la gara

Con Marcello, organizzatore della Maratona

Presidè dammi il cartello!!!

Pochi metri ancora...

Il taglio del traguardo con il mitico cartello!

La bellissima medaglia

Scusate la vanità e la modestia...
Alcuni degli "animali" con le famiglie.


Con uno degli orgogli della città di Bari: la birra Peroni!

Non sapevo che bisognasse fare tutte ste foto...



Meno male che nessuno mi ha spinto...

Alcuni animali prima della partenza...



Ciao Mari...

12 commenti:

  1. Sei stato un vero campione, complimenti! Ho letto il racconto tutto d'un fiato e trasuda passione. Sembrava di correrla! Due considerazioni in ordine sparso: sono contento che sei del mio partito in fatto di stretching ora! :P non ha mai avuto basi scientifiche, anzi piuttosto prove contrarie nella corsa di fondo e mezzofondo. Riguardo alla mancata crisi io penso di poter fornire una interpretazione. A volte quando pensiamo al consumo energetico guardiamo ai solo km fatti. In termini metabolici però conta tantissimo anche il tempo assoluto passato. E tu sei passato al km 38 circa 10' in anticipo. Poi hai anche accelerato dando fondo alle ultime risorse e sfruttando le fibre bianche, con una gestione di gara esemplare. Corri sempre a sensazione! Durante l'allenamento, come avrai notato, hai fatto bene a limare la velocità delle ripetute. Evidentemente la tua fisiologia richiedeva un adattamento delle stesse

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    1. Grazie Ubaldo. Mi fa piacere essere riuscito a trasmettere le mie emozioni.
      Per quanto riguarda lo stretching anche io ho sempre avuto delle perplessità, però ho voluto provare.
      Si, come al solito, forse, hai ragione quando dici che la crisi del km 38 non è arrivata perché ci sono arrivato parecchi minuti prima del solito. Un mio collega che cirreva le maratone sotto le 2h30', quando gli dissi che volevo fare la mia prima maratona e che mi sarei accontentato di finirla anche in 5 orevmi disse che invece prima la finivo e meno mi stancavo... ora ho capito. ..
      Le ripetute lr ho corse più veloce perché secondo la tabella avrei dovuto correrle almeno 15/20 secondi più lentamente ma poi erano troppo lente anche per me (ad esempio le ripetute da 1000 a 4'20").

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  3. Grandioso!!! Dal tuo post traspare tutta la tua comprensibile gioia...ti esce da tutti i pori :-D,goditi tutto questo momento,te lo sei meritato,i lavori e la fatica svolti per raggiungere questo obiettivo non sono stati vani...due PB in quindici giorni e nn in una gara qualunque,ma nella regina delle corse,al 38 km hai addirittura spinto affrontando di petto la crisi,è successo anche a me in qualche trail,ma ci riesci solamente se sei in condizione fisica e mentale perfetta altrimenti crolli del tutto.
    Di nuovo complimenti,sei un grande!!!

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    1. Grazie Saverio.
      Hai ragione tanti sacrifici e tanta fatica, ne è valsa la pena! Anzi di più: ho raggiunto un risultato che mai avrei immaginato di ottenere in vita mia. Ripeto che 3h15' è un tempo al quale non avrei mai pensato nemmeno lontanamente di potermi avvicinare. Per non parlare di togliere tutti insieme 11 minuti (o quasi 15 in meno di un mese).

      Ps: nel breve tratto off road ti ho pensato ma preferisco non dirti in che termini :-).

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    2. Ahaha per quello che mi fischiavano le orecchie domenica mattina :-D

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  4. No pain no gain! E di fatica tu ne fai tanta e giustamente i risultati si vedono!!! Grande Saverio!!!! L'ho letto in due giorni, effettivamente era un po' lunghetto ;-))

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    1. Grazie anche a te Fausto.
      Per fortuna tanta fatica ma poi è andata al di la di ogni più rosea aspettativa. E soprattutto i tanti km e la tanta fatica negli allenamenti mi hanno fatto fare una gara tranquilla e senzq fatica. Si perché l'altro aspetto positivo è che durante, immediatamente dopo ed anche nei giorni successivi non ho accusato la fatica o i classici affaticamenti post maratona, un po' come se avessi fatto un LL di allenamento.

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  5. Mi affaccio su blogspot, leggo del tuo ottimo risultato e non posso esimermi da farti i complimenti!

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  6. Caro Saverio sei entrato nell'Olimpo dei maratoneti amatori-professionisti! Questa volta non c'è dubbio, sei veramente un maratoneta di classe: entusiasmo, preparazione accurata, un sacco di lavoro, e i risultati continuano ad arrivare. Dai un esempio positivo anche a tutti noi podisti, visto che c'è sempre bisogno di un incoraggiamento di fronte ai (vari) problemini che si presentano quando si pratica questo sport... Bravo, con tutto il cuore!

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    1. Grazie Alain, troppo buono in alcune definizioni!
      Sono io che io trovo gli stimoli leggendo i vostri blog, perchè siete voi quelli che fanno tempi e gare assurde. Io mi definisco un semplice "podista-operaio": dato un certo allenamento mi applico e cerco di svolgerlo.
      Dai che domenica tocca a te: in bocca al lupo!!!

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